Monastero di Astino – dalle 18.00
Dietro al volto popolare – anche televisivamente parlando – dell’omone grande, grosso e simpatico, con le mani che tirano paccate micidiali, vi è un tocco sensibile come pochi, uno stile raffinato che coniuga con sapienza Piemonte e Campania (insomma il Nord e il Sud della nostra cultura gastronomica), più un tocco di classicità francese. Classe 1975, l’illuminazione coglie Cannavacciuolo già tredicenne, mentre stropiccia le pagine dei libri di scuola: «Se non mi mandate a cucinare, io non faccio niente», dice ai suoi. Dopo le prime esperienze dalle parti sue – è nato a Vico Equense – la svolta è quando ventenne approda per la prima volta a Villa Crespi, dove è ancora oggi. In mezzo, importanti esperienze formative Oltralpe. Ora ha aggiunto a questo cocktail già fantastico anche tanta, tanta notorietà.
Monastero di Astino – dalle 18.00